venerdì 26 dicembre 2008

Progettare secondo natura / esempi


1-2 Friland http://www.flickr.com/photos/kareneliot/sets/72157594478645258/
http://www.dr.dk/DR2/Friland/
3 Ecovillage Torpur
http://www.travelpod.com/travel-blog-entries/kennethj/7/1202750700/tpod.html




1-2 Twin Oaks Intentional Community http://www.twinoaks.org/
3 Ecovillage Torpur http://www.flickr.com/photos/teamtrev/1722971/
4 Findhorn Community http://www.flickr.com/photos/uk_walk_series/sets/72157604156257283/


1 Algodoal http://www.flickr.com/photos/jardineiro_descalzo/2630343227/in/set-72157605706335791/
2 Findhorn http://www.flickr.com/photos/uk_walk_series/sets/72157604156257283/
3 Esperimento di architettura in paglia ad Amsterdam
http://www.flickr.com/photos/kareneliot/sets/72157594211456654/
4 Longo Mai (Limans)
http://utopiasparacaminar.bitacoras.com/archivos/2006/08/30/longo-mai-limans
http://www.flickr.com/photos/utopiasparacaminar/222076996/in/set-72157594246802275/


1-2 EcovillageEarthaven http://www.flickr.com/photos/dodgebus/tags/ecovillage/page3/
3 Findhorn Community http://www.flickr.com/photos/uk_walk_series/sets/72157604156257283/
4 Construção Cabana Ponta de Pedras http://www.flickr.com/photos/jardineiro_descalzo/sets/72157601263816481/
http://jardineirodescalzo.blogspot.com/




COMUNITA' DI BASILICO _ CASCINA SANTA BRERA

lunedì 22 dicembre 2008

Sviluppo Sostenibile e Decrescita

"la società, una volta raggiunto lo stadio avanzato della produzione di massa, produce la propria distruzione.”
http://ita.anarchopedia.org/Ivan_Illich#Le_opere

Herman Daly scrive: " Sviluppo sostenibile significa ... investire nel capitale naturale e nella ricerca scientifica sui cicli biogeochimici globali che sono la base della sostenibilità della biosfera". http://www.miw.it/Principi.htm

"Decrescita è un termine coniato da Nicholas Georgescu-Roegen, fondatore della bioeconomia. Decrescita indica un sistema economico basato su principi ecologici, in contrapposizione con quelli che regolano i sistemi vincolati alla crescita economica. "
http://it.wikipedia.org/wiki/Decrescita

"Dobbiamo inventare una nuova economia il cui scopo sia la gestione delle risorse e il controllo razionale del progresso e delle applicazioni della tecnica, per servire i reali bisogni umani, invece che l’aumento dei profitti o del prestigio nazionale o le crudelta’ della guerra. Dobbiamo elaborare una economia della sopravvivenza, anzi della speranza, la teoria di un’economia globale basata sulla giustizia, che consenta l’equa distribuzione delle ricchezze della Terra fra i suoi abitanti, attuali e futuri. E’ ormai evidente che non possiamo piu’ considerare le economia nazionali come separate, isolate dal piu’ vasto sistema globale.Come economisti, oltre a misurare e descrivere le complesse interrelazioni fra grandezze economiche, possiamo indicare delle nuove priorita’ che superino gli stretti interessi delle sovranita’ nazionali e che servano invece gli interessi della comunita’ mondiale. Dobbiamo sostituire all’ideale della crescita, che e’ servito come surrogato della giusta distribuzione del benessere, una visione piu’ umana in cui produzione e consumo siano subordinati ai fini della sopravvivenza e della giustizia."
Manifesto per una economia umana Nicholas Georgescu-Roegen :: Kenneth Boulding :: Herman Daly a Nyach
http://www.carta.org/campagne/decrescita/documenti/9616


"Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è come la regina rossa del racconto di Alice ‘Al di là dello specchio’: corre più veloce che può e resta sempre ferma al suo posto. Il PIL dovrebbe essere depurato dai costi della produzione di armi e di mantenimento degli eserciti, costi che non hanno niente a che fare con la difesa. Dovrebbe essere depurato anche dai costi del pendolarismo e dell’inquinamento. Quando qualcuno inquina qualche cosa e qualcun altro depura, le spese per la depurazione fanno aumentare il PIL, ma il costo dei danni arrecati dall’inquinamento non viene sottratto, il che, ovviamente, è ridicolo. Ho condotto una campagna per cambiare il nome del PIL in CIL, cioè ‘costo interno lordo’ perché rappresenta quello che dobbiamo produrre per restare al punto di partenza o per fare minimi passi avanti. Il consumo è una forma di degrado, è una cosa negativa, non positiva. Il prodotto fisico finale della vita economica è rappresentato dai rifiuti"
K. Boulding, ""The economics of the coming Spaceship Earth", in: H. Jarrett (editor), "Environmental quality in a growing economy", Baltimore, Johns Hopkins University Press, 1966, p. 3-14 in:Kenneth Boulding (1910-1993) di GiorgioNebbia /
http://www.altronovecento.quipo.it/numero2persone1.html

"La riflessione sui costi ecologici conduce-il precursore dell'ideologia politica- Charbonneau a enunciare un principio di filosofia della tecnica:”Lo sviluppo indefinito della potenza in uno spazio-tempo finito è impossibile”. Charbonneau sottolinea il carattere irrazionale della logica produttivistica. L’economia moderna non può evitare le crisi, se non crescendo senza sosta:” L’economia dinamica avanza sempre più in fretta, come un cane che insegue la sua coda”. Il culto del progresso economico, identificato con il progresso sociale, conduce ad una situazione paradossale dove non si tratta più di produrre per consumare, ma piuttosto di stimolare il consumo per evitare il crollo dell’apparato produttivo e mantenere un livello occupazionale costantemente rimesso in discussione dall’innovazione tecnologica. L’economia finisce per essere al servizio principalmente di se stessa."
ECOLOGIA E LIBERTA’.B. CHARBONNEAU PRECURSORE DELL’ECOLOGIA POLITICA
Traduzione ricavata dal capitolo VII del libro di Daniel Cérézuelle Ecologie et liberté. Bernard Charbonneau précurseur de l’écologie politique. Testo pubblicato dalle Edizioni Parangon, 2006, nella collana L’Après-développement diretta da Serge Latouche in:
http://www.filosofiatv.org/index.php?topic=decrescita

“Una politica di bassi consumi di energia permette un’ampia scelta di stili di vita e di culture. Se invece una società opta per un elevato consumo di energia, le sue relazioni sociali non potranno che essere determinate dalla tecnocrazia e saranno degradanti comunque vengano etichettate, capitaliste o socialiste.”
Ivan Illich, Elogio della bicicletta,ed. Bollati Boringhieri, To 2006

"La decrescita dovrebbe essere organizzata non soltanto per preservare l'ambiente ma anche per ripristinare il minimo di giustizia sociale senza la quale il pianeta è condannato all'esplosione. Sopravvivenza sociale e sopravvivenza biologica sembrano dunque strettamente legate. I limiti del patrimonio naturale non pongono soltanto un problema di equità intergenerazionale nel condividere le disponibilità, ma anche un problema di giusta ripartizione tra gli esseri attualmente viventi dell'umanità. La decrescita non significa un immobilismo conservatore. La saggezza tradizionale considerava che la felicità si realizzasse nel soddisfare un numero ragionevolmente limitato di bisogni. L'evoluzione e la crescita lenta delle società antiche si integravano in una riproduzione allargata ben temperata, sempre adattata ai vincoli naturali. Organizzare la decrescita significa, in altre parole, rinunciare all'immaginario economico, vale a dire alla credenza che di più è uguale a meglio. Il bene e la felicità possono realizzarsi con costi minori. Riscoprire la vera ricchezza nel fiorire di rapporti sociali conviviali in un mondo sano può ottenersi con serenità nella frugalità, nella sobrietà e addirittura con una certa austerità nel consumo materiale" Serge Latouche
http://www.decrescita.it/

Gli otto obiettivi per una decrescita serena: “ rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, rilocalizzare, ridurre, riutilizzare, riciclare”.
“ Tutto ciò delinea un’utopia nel miglior senso del termine, vale a dire la costruzione intellettuale di un funzionamento ideale, ma al tempo stesso concreta in quanto parte da dati esistenti e da evoluzioni realizzabili. Si tratta di un altro modo , desiderabile, necessario e possibile se lo vogliamo.”
Serge Latouche ,Breve trattato sulla decrescita serena,ed.Bollati Boringhieri,To 2008

"Secondo Capra, l'origine dello squilibrio attuale, a ogni livello (ecologico, sociale, spirituale) è nell'errore di percezione che sta alla base della scienza moderna.Si deve passare "dalla crescita materiale alla crescita interiore". Questo è il "punto di svolta". "(1982) in:
FRITJOF CAPRA/
http://www.multisensorialmente.it/autori/fritjof-capra.htm


Siti:
http://www.filosofiatv.org/
http://www.decrescita.it/
Ivan Illich: libri zippati:
http://www.altraofficina.it/ivanillich/default.htm
http://www.fritjofcapra.net/


Libri:
Georgescu-Roegen, Bioeconomia, Torino: Bollati Boringhieri 2004.


Bernard Charbonneau "Il sistema e il caos", Arianna Editrice - 2000

Herman E. Daly: Oltre la crescita Edizioni di Comunità- Collana: Territori di Comunita' 2001

Ivan Illich : La Convivialità, Red edizioni, 1993 Descolarizzare la società , ed. Mondadori, Milano 1972

Serge Latouche :
L'occidentalizzazione del mondo, traduzione di Alfredo Salsano, Bollati Boringhieri, 1992
La scommessa della decrescita, Feltrinelli, Milano, 2007
Decolonizzare l'immaginario, il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo, Editrice Missionaria Italiana, Bologna, 2004
La fine del sogno occidentale. Saggio sull'americanizzazione del mondo (Le planète uniforme), Elèuthera, 2002.
Come sopravvivere allo sviluppo : dalla decolonizzazione dell'immaginario economico alla costruzione di una società alternativa , Bollati Boringhieri, Torino, 2005

Fritjof Capra:
La rete della vita, RCS, Milano /La rete della vita, Rizzoli, 2001
La scienza della vita, Rizzoli, 2002
La scienza universale. Arte e natura nel genio di Leonardo, Rizzoli, 2007
Il Tao della fisica Adelphi - 1982
Il Punto di Svolta Scienza, società e cultura emergente , Feltrinelli - settembre 1984
Ecoalfabeto L'orto dei bambini Stampa Alternativa - 2005

Jacques Ellul : La tecnica. Rischio del secolo, Giuffré, Milano, 1969 (La technique ou l'enjeu du siècle, Paris: Armand Colin, 1954).
La speranza dimenticata, Queriniana, 1975 (L'espérance oubliée. Paris: Gallimard, 1972). Anarchia e cristianesimo, Elèuthera, Milano, 1993 (Anarchie et christianisme, Lyon: Atelier de Création Libertaire, 1988).

Gianfranco Bologna, Manuale della sostenibilità Idee, concetti, nuove discipline capaci di futuro , ed. Ambiente 2008

mercoledì 20 febbraio 2008

Ecovillaggi/ Earthaven

foto di Gerry Canavan

COMUNITA’: EARTHAVEN
http://www.earthaven.org/

LUOGO DI REALIZZAZIONE: Black Mountain, North Carolina/USA


POPOLAZIONE: circa 60 abitanti (disponibilità ad ospitare e a inserire nuovi residenti)

ANNO REALIZZAZIONE : 1994/1995

ORGANIZZAZIONE POLITICA: Autogestione

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: reddito indipendente/ la comunità si stà attivando per sviluppare una propria economia e propri mezzi di sostentamento.

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: 320 acri di terreno (modello ecovillaggio) , circa 30 edifici costruiti con materiali naturali (essenzialmente di legno per le strutture ,muri di tamponamento in paglia e argilla e pneumatici riciclati).Zone private, zone collettive anche per i visitatori.



foto di dodgebus / Dan K http://www.flickr.com/photos/dodgebus/tags/ecovillage/page3/

Ecovillaggi/ Zegg

COMUNITA’: ZEGG
http://www.zegg.de/

LUOGO DI REALIZZAZIONE: Belzig / 80 km da Berlino

POPOLAZIONE: circa 80 abitanti. Disponibilità ad ospitare e a inserire nuovi residenti.

ANNO REALIZZAZIONE : 1996


ORGANIZZAZIONE : laboratorio di sperimentazione sociale (ricerca spirituale, amore, ecologia...). La Comunità si riunisce ad intervalli regolari per : colloqui spirituali, informazioni, progetti. Il Forum rappresenta la più importante forma di lavoro comunitario.


ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: Lavoro comune. La comunità è essenzialmente autofinanziata con le entrate delle attività congressuali . La Zegg GmbH (Società di cui sono soci i residenti) risulta la proprietaria del terreno e delle attività congressuali. Il lavoro ecologico è imperniato sulla permacoltura (progettazione consapevole ed etica di ecosistemi produttivi che riproducono la flessibilità degli ecosistemi naturali).


ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: 15 acri di terreno, ampia estensione di bosco (pino silvestre, e misto naturale). Tipologia paesaggistica di orto e parco nelle zone limitrofe alle abitazioni per permettere il rifornimento di frutta e verdura. Tipologie edilizie ecologiche. http://www.flickr.com/photos/jasonbrooks/132875444/in/set-72057594113834074/


zegg foto di dlisbona

Ecovillaggi/ Urupia

COMUNITA’: URUPIA (Utopia degli URI)
http://www.cicloamici.it/comune_urupia.htm

foto di Sofia Tega http://www.flickr.com/photos/sofia_tega/1794726782/

LUOGO DI REALIZZAZIONE: Francavilla Fontana / Brindisi

POPOLAZIONE: circa 13 abitanti.
Disponibilità ad ospitare e a inserire nuovi residenti.

ANNO REALIZZAZIONE : 1995

ORGANIZZAZIONE POLITICA: comune libertaria nel salento.
Ogni settimana una comunarda, a turno, ha il ruolo di uro ( "regista" delle diverse attività )

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: agricoltura e derivati, produzione propria. Si affincano a queste attività di ristrutturazioni edilizie, falegnameria,...

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: quasi 2000 mq coperti (abitatazioni, magazzini, stalle, laboratori,...) e 23 ettari di terreno boschivi e coltivati (uliveto 8 ettari, seminativo 8 ettari, orto 1 ettaro, vigna 2 ettari, rimanente a macchia mediterranea).
Annesso campeggio attrezzato adatto ad ospitare 40/50 persone

Ecovillaggi/ Granara

COMUNITA’: GRANARA
http//www.granara.org

LUOGO DI REALIZZAZIONE: frazione di Branzone, comune di Valmozzola, Provincia di Parma (PR). Nel cuore dell'Appennino Tosco-emiliano, in Val di Taro, a 600 metri sul livello del mare,


POPOLAZIONE: 3/4 stabili

ANNO REALIZZAZIONE : 1992

ORGANIZZAZIONE : il Consorzio è l'organo direttivo di cui fanno parte tutti i proprietari (persone singole o famiglie).

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: attività produttive relative all'educazione ambientale e corsi di autocostruzione di pannelli solari.

E' attivo nel periodo estivo il gruppo TEATRO che organizza un festival che richiama un centinaio di persone.

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: 100 ettari di terreno suddivisi tra prati, boschi e orto ad uso interno. Ricostruzione di un villaggio contadino abbandonato da 20 anni. 8 case tra Granara di Sopra e Granara di sotto. Bioedilizia

Ecovillaggi/ Torri Superiore

COMUNITA’: TORRI SUPERIORE
http://www.torri-superiore.org/



Foto di utopiasparacaminar


LUOGO DI REALIZZAZIONE: Torri Superiore/Ventimiglia


POPOLAZIONE: circa 16 abitanti /30 soci

ANNO REALIZZAZIONE : 1989

ORGANIZZAZIONE POLITICA: nessuna posizione ideologica o politica dichiarate.

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: Società Cooperativa Ture Nirvane a.r.l. fondata nel 2000 Disponibilità ad ospitare come "Casa per ferie" e a inserire nuovi residenti.

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: recupero della Borgata medievale abbandonata. La struttura architettonica interamente in pietra ( di origine locale) si sviluppa su otto livelli, due vicoli in parte coperti separano tre corpi di fabbrica (160 vani collegati tra loro con scale , vicoli, terrazzi , 3000 mq coperti e 2 ettari coltivati ) ; le finalità dell'Associazione culturale "Torri Superiore" riguardano: la valorizzazione della borgata medioevale, l'insediamento di nuove residenze( bio-architettura) , la nascita di un ecovillaggio e di un centro culturale aperto al pubblico.


Ecovillaggi/ Crystal Waters


COMUNITA’: CRYSTAL WATERS
http://crystalwaters.org.au/

LUOGO DI REALIZZAZIONE: a nord di Brisbane /Australia


POPOLAZIONE: circa 200 abitanti

ANNO REALIZZAZIONE : 1985 ( nel 1996 ha ricevuto il riconoscimento del Word Habitat Award per il lavoro pionieristico in campo ambientale)

ORGANIZZAZIONE POLITICA: due Cooperative commerciali / corpi legali: Community Title (ente giuridico non imprenditoriale), Cooperativa (imprenditoriale).

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: permacoltura e attività commerciali

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: 259 ettari circa 1/5 lottizzato in 83 particelle private e un'area riservata ai visitatori. Il restante territorio è di proprietà comune e comprende piccoli laghi, foreste ed ampi spazi non abitati.



Crystal Waters EcoVillage was designed by Max Lindegger, Robert Tap, Barry Goodman and Geoff Young in 1985, and is considered a model ecovillage today.


Nel 1985 venne dato l'incarico a ”Permaculture Services pty Ltd” per progettare il villaggio . Il progetto doveva essere un esempio di sviluppo sostenibile in un ambiente rurale dove la gente potesse vivere in armonia con la natura nel rispetto della flora e fauna locale.

Ecovillaggi/ il popolo degli Elfi

COMUNITA’: POPOLO DEGLI ELFI

LUOGO DI REALIZZAZIONE: Monte Vettolini_ Appennino pistoiese/nei pressi di Sambuca Pistoiese/ Pistoia

POPOLAZIONE: circa 150 abitanti

ANNO REALIZZAZIONE : 1980

ORGANIZZAZIONE : non vi sono obblighi prtecipativi, ognuno è libero di svolgere le attività secondo le proprie attitudini. Valori importanti: conoscenza e reciproca fiducia, condivisione .

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: raccolta di frutti ed erbe spontanee, coltivazione di ortaggi, cereali, castagne, olive , allevamento di alcuni capi di bestiame. Cassa comune per i bisogni complessivi e per acquistare i beni e gli alimenti che non si producono.
Cassa individuale per le esigenze dei singoli .

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: 15 nuclei distanti un'ora l'uno dall'altro (a piedi).
Recupero di 4 piccoli villaggi abbandonati e di altre case coloniche.
Bioedilizia ed auto-ristrutturazione .
"Villaggi che compongono la comunità: Avalon (Montevettolini), Casa Sarti, Aldaio, Gran Burrone, Pastoraio, Volotto, Libero Campori, Piccolo Buone (Sambuca Pistoiese) più numerose abitazioni di singoli e coppie.
Il Primo villaggio elfico è stato Gran Burrone, nato nel1980. Nella vita collettiva dei villaggi non vi sono obblighi prtecipativi, ognuno è libero di svolgere le attività secondo le proprie attitudini. Questo è il punto di forza e anche di debolezza degli Elfi, di cui rimane un piccolo nucleo originale e un forte ricambio quasi continuo"

lunedì 18 febbraio 2008

Ecovillaggi/ La Comune di Bagnaia

COMUNITA’: LA COMUNE di BAGNAIA
http://www.mappaecovillaggi.it/
http://www.viverealtrimenti.com/

LUOGO DI REALIZZAZIONE: Ancaiano – Sovicille /
la comune si trova ai margini di un piccolo borgo in collina a 12 km da Siena

POPOLAZIONE: circa 20 persone

ANNO REALIZZAZIONE : 1979

ORGANIZZAZIONE POLITICA: autogestione, equità dei diritti e dei doveri, metodo del consenso. Riunioni settimanali per il confronto e la discussione . Promozione di varie attività ed iniziative ( sociali, ambientali, pacifiste…). L’assemblea è l’unico organo deliberativo.

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: azienda agricola gestita legalmente dalla Cooperativa della comune .
50 ha di bosco ceduo e 30 ha coltivato .
Utilizzo delle tecniche dell’agricoltura biologica ( i prodotti vengono in parte consumati dalla comune , i restanti venduti ) .
Produzione: vino - miele - ortaggi - olio - latte - formaggi - legna
Animali: mucche, conigli, piccioni, maiali, e volatili da cortile

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: Antico fabbricato ristrutturato : camere personali e spazi collettivi per i servizi.
La vita della comune è intesa anche come ricerca di nuove forme di convivenza e relazione . Inoltre, viene data particolare importanza all’educazione dei bambini.


LA COMUNE DI BAGNAIA
Un frammento di utopia

Regia, riprese, montaggio: Carla Apuzzo, Huub Nijhuis, Salvatore Piscicelli
Musiche originali: Eugenio Colombo, Luca Spagnoletti
Aiuto regista: Antonella Licata
Collaborazione al montaggio: Cristiana Cerrini
Genere: documentario
Durata: 94’
Formato: DV, video digitale
Produzione: Falco Film (Italia), BelArt, Film (Nederland)_ 2005


http://psiconautica.forumfree.net/?t=26163040

mercoledì 13 febbraio 2008

Ecovillaggi/ Svanholm


COMUNITA’: SVANHOLM _ The Svanholm Collective
http://svanholm.dk/

LUOGO DI REALIZZAZIONE: la Comunità dista tre km. da Skibby, non distante da Copenaghen_Danimarca





POPOLAZIONE: circa 150 abitanti


ANNO REALIZZAZIONE : 1978

ORGANIZZAZIONE POLITICA: metodo del consenso / democrazia diretta attraverso l’autogestione
La Comunità ha una propria struttura, proprie leggi e una propria economia. Il più importante organo decisionale è l’Assemblea Comune (che si riunisce una volta la settimana)

ORGANIZZAZIONE ECONOMICA: i guadagni sono raccolti nella cassa della Comunità per gestire i diversi settori e la copertura delle necessità quotidiane . Le attività sono molteplici: agricoltura, zootecnia, silvicoltura, produzione di farine – zucchero… edilizia, educazione ( i bambini vengono educati nella Comunità)

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE: Grande fattoria su 415 ettari di terreno , con edifici anche di nuova costruzione distanti qualche km.

Energia eolica
Riscaldamento anche con il recupero dei residui della lavorazione del legno


In Danimarca vi sono numerose Comunità ecologiche raccolte nell’ Associazione Løsnet

Ecovillaggi/ Findhorn




mercoledì 6 febbraio 2008

Comunità Rurali

LA COMUNE RURALE HIPPY DI OVADA
(1970-5 settembre 1971)

http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/338/27.htm
http://selvatici.wordpress.com/2008/07/15/la-comune-di-ovada/


LA COMUNE RURALE DEL TURCHINO (Mele 1967)
foto di Walter Pagliero

LA COMUNE DI S. GIOVANNI A CASTELLAMONTE (sopra Ivrea 1967)
foto di Walter Pagliero


Viaggio nelle comunità rurali d’Italia

“Sparse soprattutto nel Centro della Penisola , le comunità rurali propongono un modello di vita alternativo, basato sulla condivisione dei beni, l'assenza di gerarchie e il ritorno alla terra. Le storie del popolo inquieto dei cercatori di comunità"
Sabina Calogero
“Le comunità rurali in Italia sono soprattutto sparse sugli appennini del Centro (Toscana, Umbria, Emilia, Liguria), ma anche sulle montagna del Nord e nel Sud. Sono organizzazioni del tutto autonome, ognuna diversa; nessuno le censisce, e non hanno un riconoscimento ufficiale. La maggior parte, una veste ufficiale non la vorrebbe proprio: per esempio "Ca' Favale", villaggio libertario nell'entroterra ligure, forse più conosciuto in Germania (molti ospiti sono tedeschi, come ad "Upacchi", vicino ad Arezzo, o a "Urupia", nel Salento) che dai vicini di casa. L'intento è di recuperare il piccolo borgo in rovina. Per ora ci vivono in pochi, stringendosi nei vani già abitabili, ma il cantiere sulla collina è attivo. "Non c'interessa il business dell'eco-biologico -dichiara Vanja, 22 anni-; non ci interessa creare prodotti con un marchio riconosciuto, né creare canali di vendita in città. Crediamo solo nell'autoproduzione e negli scambi, ma solo con realtà simili alla nostra".”


COMUNE LIBERA RURALE : CA’ FAVALE

Piccolo borgo rurale abbandonato nell´entroterra di Lavagna ( Liguria ) formato da 4 case ed una chiesetta (1100 mq. totali). Si trova in zona collinare, circondata da sette ettari di terreni agricoli e boschivi.


Ecovillaggi: Alcuni spunti di riflessione / il punto di vista di Cà Favale

“Se vogliamo continuare ad attribuire al termine "ecovillaggio" una qualche valenza positiva, li considereremo costituiti da persone con intenzione di cambiamento e con voglia di confrontare il proprio modo di agire con quello degli altri.
Viceversa, se questa esigenza non verrà fuori, l'ecovillaggio sembra essere destinato a diventare l'ennesimo carrozzone pronto a ciucciare sia dal versante delle istituzioni che da quello dei privati che ogni tanto vanno a prendersi la settimana o il mese di tregua dallo stress cittadino, fiore all'occhiello della nuova sinistra, alternativo ma non troppo per la borghesia illuminata.”
http://www.inventati.org/cafavale/principale.html
Dalla teoria alla pratica:Ca' Favale
http://news2000.libero.it/speciali/sp88/pg4.html

foto di Giovanna Santinolli

domenica 3 febbraio 2008

Comunità / Ecovillaggi

Ecovillaggi
http://www.ecovillage.org/
http://www.mappaecovillaggi.it/
http://www.diggersanddreamers.org.uk/

un esempio



Alcune definizioni

“Il termine ecovillaggio è un neologismo mutuato dall’anglosassone “eco-village”, coniato per la prima volta da Robert e Diane Gilman che per primi utilizzarono tale termine nel volume Eco-villages and Susteinable Communities (edizioni The Gaia Trust, 1991). Qualche anno più tardi fu fondato il Global Ecovillages Network (Gen), una rete internazionale, cui aderiscono ecovillaggi presenti in tutti i continenti, e nel 1995, con il primo meeting ospitato nella storica comunità di Findhorn, in Scozia, il movimento degli ecovillaggi ricevette il suo battesimo ufficiale.
La traduzione letterale del termine inglese non fa giustizia del significato più profondo del termine che forse sarebbe più corretto tradurre con “comunità intenzionale ecosostenibile”, questo perché quando si parla di ecovillaggio si intende una comunità caratterizzata da due elementi fondamentali: intenzionalità ed ecosostenibilità.”
Ecovillaggi: cantieri per un mondo migliore
Mimmo Tringale
www.aamterranuova.it/article1371.htm


GEN - Global Ecovillage Network - (rete globale degli ecovillaggi) "definisce ecovillaggio una comunità, rurale o urbana, di persone che si impegnano a integrare un ambiente sociale di sostegno attraverso uno stile di vita a basso impatto''
http://www.gen-europe.org/about_us/italian/index.html

La RIVE (Rete Italiana Villaggi Ecologici) aderisce al GEN - Global Ecovillage Network - (rete globale degli ecovillaggi) che collega fra loro le esperienze più significative di insediamenti umani sostenibili in tutto il mondo.

"La Rete italiana dei villaggi ecologici (Rive) è nata nel dicembre 1996 ad Alessano (Lecce), in occasione del convegno "Ecovillaggi: una soluzione per il futuro del pianeta?" organizzata dall’ Amministrazione Comunale di Alessano e dal Centro Studi Cosmòs di Milano. Scopo della rete è fare conoscere le esperienze comunitarie, ritenute fertili laboratori di sperimentazione sociale ed economica, dove è possibile da subito vivere l’utopia, per quanto in scala ridotta, di una società basata sulla solidarietà, la cooperazione e l’ecologia".

Comunità ed ecovillaggi
AAM Terra Nuova
http://www.aamterranuova.it/article148.htm


UN MONDO MIGLIORE E' POSSIBILE

"Scopo della rete è far conoscere le esperienze comunitarie, ritenute fertili laboratori di sperimentazione sociale ed economica, dove è possibile da subito vivere l’utopia, per quanto in scala ridotta, di una società basata sulla solidarietà, la cooperazione e l’ecologia."
http://www.mappaecovillaggi.it/article6130.htm Presentazione Alessano (LE)

“Tutti gli ecovillaggi esistenti al mondo, sono stati costruiti variando la combinazione di tre fondamentali dimensioni: • Ecologia • Comunità (la dimensione sociale) • Cultura e spiritualità
Un ecovillaggio è una comunità intenzionale e/o sostenibile, che può essere inserito in un'area rurale, urbana o sub-urbana. E' formato da un certo numero di membri ed è provvisto di un corpo decisionale. Non ha una dimensione definita, ma generalmente la sua popolazione varia tra le 50 e le 3000 persone. Ha tutto l'aspetto di una comunità intenzionale, di un villaggio o di una co-abitazione, ed ha le caratteristiche di un progetto ecologico ed olistico come ultimo obiettivo, anche se può non aver ancora raggiunto del tutto la fase finale.”
Definizione menzionata durante la Eco-village and Sustainable Community Conference tenutasi a Findhorn, in Scozia, nel 1995

L’associazione delle comunità ecologiche

"Si voleva una comunità locale fondata sulla partecipazione attiva dei singoli, sulla consapevolezza che si è necessari gli uni agli altri con l’idea che si poteva riacquistare identità solo gestendo insieme la comunità locale, affrontando i problemi sociali e quelli ambientali. Creando una nuova comune necessità, si sarebbe così costituita anche la base per la convivenza. Queste sono le idee che hanno accompagnato quella che si potrebbe chiamare una "seconda generazione" di comunità…"
La Danimarca degli ecovillaggi
Giovanni Romoli
www.aamterranuova.it/article207.htm


"Hildur Jackson, cofondatore di Gaia Trust, ha provato a descrivere un ecovillaggio utilizzando una chiave originale di lettura basata sui quattro elementi: terra, acqua, fuoco, aria."
Che cos’è un ecovillaggio?
http://www.aamterranuova.it/search.asp?mode=search&search=permacultura&search_in=1

“Utilizzando una definizione sintetica ed efficace, un ecovillaggio è una comunità intenzionale orientata alla sostenibilità. Un fattore peculiare di ogni comunità intenzionale è senz’altro la condivisione. E’difatti inevitabile che vi si condividano idee, passioni, visioni del mondo ma anche spazi, beni di vario genere e denaro.
Esistono, tuttavia, diversi livelli di condivisione; nel caso specifico ci sono ecovillaggi - in cui predomina l’elemento propriamente comunitario - dove non viene riconosciuto quasi nessun tipo di proprietà privata e dunque terreni, casolari, automobili e salari individuali appartengono alla comunità, altri - di matrice maggiormente individualista - in cui proprietà privata e proprietà collettiva svolgono funzioni diverse e complementari”.

La questione della proprietà
Manuel Olivares
http://www.aamterranuova.it/article1387.htm


“Gli ecovillaggi sono l’ultima pelle, l’ultima reincarnazione di questa voglia di liberarsi dei fardelli esistenziali ed allo stesso tempo di ritornare, per quel che si può, in sintonia con la natura e con se stessi.”
Angelo Quattrocchi , presentazione a
Comuni e comunità
ed ecovillaggi in Italia di Manuel Olivares
ed Malatempora Roma 2003


Gli attuali ecovillaggi rappresentano in parte l’evoluzione del vasto movimento degli anni ’60, ‘70

Questo, sostiene Mimmo Tringale , “è evidente soprattutto all’estero, dove le esperienze più importanti-The Farm in America, Findhorn in Scozia, Cristal Water in Australia e Auroville in India- affondano le proprie radici in quegli anni fermentosi e appassionati.”

Comuni e comunità
ed ecovillaggi in Italia di Manuel Olivares
ed Malatempora Roma 2003

Tre tipologie di ecovillaggi:

martedì 29 gennaio 2008

Cohousing /Grote Pyr

COHOUSING: GROTE PYR http://www.grotepyr.nl/pand/index.html
Comunità realizzata presentando un progetto di ristrutturazione alle amministrazioni dopo alcune prime esperienze di occupazione

LUOGO DI REALIZZAZIONE: AJA, Olanda

POPOLAZIONE: circa 35/50 abitanti

ANNO REALIZZAZIONE :1999

ORGANIZZAZIONE: modello di cooperativa abitativa/ COHOUSING

ORGANIZZAZIONE SPAZIALE:
adeguamenti spaziali interni di una ex scuola abbandonata.
Recupero della struttura sia per le residenze ( unità abitative nelle stesse classi) che per gli spazi collettivi (bar/museo/laboratori/spazi per esposizioni…).
Sistemi “ecocompatibili” e salvaguardia del patrimonio architettonico.

Squatter, Cohousing e Comunità di Famiglie

SQUATTER
“Squatting, occupare illegalmente proprietà vuote per viverci. Un movimento che ha trovato terreno fertile a partire dagli anni Settanta nelle realtà metropolitane, in special modo nelle grandi capitali europee, come Londra, Barcellona, Amsterdam ma anche a Torino. Oltreoceano il fenomeno si è risvegliato negli ultimi anni in città come Buenos Aires, in seguito alla crisi economica che ha messo in ginocchio l'Argentina. Negli Stati Uniti,la città più rappresentativa per numero di squat (edifici occupati) è senz'altro New York.”
Vita da squatter
Alessandra Del Re
http://news2000.libero.it/editoriali/edc66.html

Intervista con Steven dell'ABC NO RIO di NewYork http://www.tmcrew.org/squat!it/abcint.htm

"L'ABC NO RIO e' stato uno dei piu' famosi squats di New York City, situato nel Lower East Side. Per maggiori informazioni sull'ABC e su New York visita la loro homepage a http://www.abcnorio.org/ " in

La COMUNITA' dell'ABC NO RIO

“La comunita' dell'ABC No Rio e' definita da un insieme di valori condivisi e convinzioni. E' una comunita' sia locale che internazionale. E' una comunita' inpegnata per la giustizia sociale, l'uguaglianza, l'anti-autoritarismo, l'azione autonoma(diretta), i processi collettivi, e per alimentare istituzioni e strutture alternative che operano con questi principi. La nostra comunita' include artisti ed attivisti il cui lavoro promuove l'analisi critica ed una visione allargata delle possibilita' per le nostre vite e le vite dei nostri quartieri, citta' e societa'. Include punks che abbracciano l'etica del do-it-yourself, esprime risentimento positivo, e rifiuta la commercializzazione delle majors. Include nomadi, squatters, abitanti delle periferie, e quelli che emarginati nella societa' trovano nell'ABC NO RIO un posto in cui essere ascoltati e valutati.”

NOTE PER I NUOVI SQUATTERS
OCCUPARE È ANCORA LEGALE
Malgrado l’introduzione del "Criminal Justice Act" squatting è ancora legale. "Squatting" significa occupare proprietà vuote per viverci, il che è per molti una necessità. Gli "squatters" (occupanti) hanno gli stessi diritti fondamentali di chiunque altro e non possono essere sfrattati senza che I proprietari abbiano prima portato a termine alcuni procedimenti legali del codice civile.

TROVARE UN POSTO

Scegli due o tre proprietà vuote nell’area in cui vuoi vivere o dove pensi passerai la maggior parte del tuo tempo. Se hai adocchiato una casa (o un appartamento), ricorda che è meglio occuparne una vuota da almeno qualche mese; diciamo un po’ lasciata andare: avrai maggiori possibilità viverci più a lungo. Gruppi locali di squatters e ASS (servizio di consulanza per squatters) hanno delle liste di proprietà vuote ma confidano in ciascuno per tenerle aggiornate.
http://www.squatter.org.uk/notes4squat/italiano.rtf


“ L’occupazione cominciò alla fine del 1989…forse agli inizi del ’90. I gruppi che occuparono erano punxanarchici. A Roma c’era stata l’occupazione di via dell’Orso…All’inizio dormivamo tutti in quello stanzone che adesso vedi con la finestra aperta…sopra dormivamo sui materassi, tutti insieme…eravamo una ventina di persone…L’inizio fu bello perché c’era l’intenzione di fare un’esperienza nuova..."
Renzo Parisi , Squatter , una storia di case occupate ed. Castelvecchi , Roma 1999 ( romanzo inchiesta )

COHOUSING

“Nato negli anni Sessanta in Danimarca e diffusosi rapidamente prima in Nord Europa e poi negli Stati Uniti e in Australia, il co-housing è la risposta urbana al desiderio di socializzazione del quotidiano. A differenza dell’ecovillaggio, che richiede grande disponibilità di capitali, l’esistenza di un gruppo già consolidato e la necessità di trasferimento, il co-housing, letteralmente “co-abitazione” è una soluzione più flessibile in quanto consente di continuare a vivere nella stessa città e svolgere lo stesso lavoro di sempre. Quello che cambia è la condivisione dello spazio abitativo, di alcuni servizi e in qualche caso, ma non sempre, dell’economia. Sono questi gli elementi che hanno decretato il successo di questa originale forma di comunità, essenzialmente urbana.”

Cohousing: l’ecovillaggio nel condominio
29/05/2006 - Matthieu Lietaert in :
http://www.aamterranuova.it/article1372.htm
a cura di Matthieu Lietaert "Cohousing e condomini solidali" ed. Aam Terra Nuova (2007)

“il cohousing è un modello di vita collettivo che nasce nell’Europa del Nord …soprattutto nei grossi centri dove sono tante le aree ex industriali particolarmente utilizzabili per questa forma nuova di convivenza. L’esperienza dell’Aia –Grote Pyr- parte dagli anni Ottanta e da uno degli squat (palazzo occupato) più grandi e conosciuto dell’Olanda, il Blauwe Aansiag… «Prima abbandonato. avevamo occupato un edificio ora siamo diventati una cooperativa»…«…Nel 1999 iniziammo a seguire i lavori e l’aspetto ecologico era l’anima del progetto…»”
Alessia Gallione , Condominio all’Olandese,
La Repubblica delle Donne , 25 novembre 2006
pagina a cura di Mark Westcomb

sito di Architetti esperti in progetti per COMUNITA’ di COHOUSING (dal 1980)
http://www.mccamant-durrett.com/
http://www.mccamant-durrett.com/project-list.cfm?cat=cohousing

COMUNITA' DI FAMIGLIE

"Le Comunità di Famiglie sono una comunità di comunità, nel senso che la prima comunità considerata e oggetto specifico dell’Associazione è la famiglia, o una persona con il suo desiderio di famiglia che, riconoscendo di non bastare a se stessa, decide, per realizzarsi a pieno, di vivere accanto ad altri in modo solidale.La Comunità di Famiglie non si costituisce sulla fusione, ma sul vicinato solidale, non sulle norme, ma sulla fiducia reciproca.Le parole chiave di questa esperienza sono: condivisione, sobrietà, accoglienza, solidarietà." http://www.comunitaefamiglia.org/index.php Associazione di promozione sociale